La tristezza è un’emozione ed in quanto tale è uno stato soggettivo complesso accompagnato ad una costellazione di componenti psicofisiologiche, espressive e comportamentali e ci attiva dal punto vista cognitivo, emotivo e fisiologico.
Punto di vista cognitivo: a che cosa serve?
La tristezza ci serve per segnalarci che abbiamo subito una perdita per noi importante.
Talvolta possono insorgere una bassa autostima e sentimenti di colpa e le nostre capacità attentive e di concentrazione possono venire meno.
Punto di vista emotivo
Lo stato emotivo generalmente è triste ed abbattuto oppure al contrario possiamo negarla e fare di tutto per "stare su di morale" senza però riuscirci un granché oppure riuscendoci ma rifinendo come o peggio di prima.
Possiamo perdere piacere o interesse per le normali attività quotidiane.
L'umore è depresso per la maggior parte del tempo.
Punto di vista fisiologico
Si avvertono perdita e mancanza di energie, faticabilità, nervosismo, agitazione o al contrario rallentamento motorio.
L'appetito così come il sonno può diminuire o aumentare, vi è generalmente mancanza di desiderio sessuale e si sperimentano disturbi o dolori fisici.
Strategie di fronteggiamento
Tutto sembra più opaco e difficile da affrontare, anche le più banali mansioni quotidiane come fare la spesa, leggere un articolo di giornale o semplicemente alzarsi dal letto al mattino.
L'intensità e la quantità denota patologia.
Quali sono gli scopi di un percorso psicologico cognitivo comportamentale?
Le informazioni contenute in questo sito non vanno utilizzate come strumento di autodiagnosi o di automedicazione. I consigli forniti via web o email in qualunque sito vanno intesi come meri suggerimenti di comportamento.
La visita medica tradizionale rappresenta l'unico strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico.